Vecchia Locanda
Chi ci abita: Alessandra con i figli
Dove: Sarteano, in provincia di Siena
Superficie: 110 mq distribuiti su due piani,
Anno di costruzione: databile intorno al 1200
Anno della ristrutturazione: dal 2012 al 2013
Costo ristrutturazione: € 60.000 circ
Quando Alessandra ha acquistato questa vecchia locanda ormai chiusa da anni, si è posta un solo obiettivo per ristrutturarla: creare un grande spazio, senza barriere, in cui poter vivere con i suoi due bambini, e condividerne i momenti della giornata in un’unica comoda soluzione.
Ispirata da questo desiderio, Alessandra è riuscita a creare un ambiente caldo, funzionale ed elegante.
La storia di questa casa, protagonista delle loro giornate e delle loro vite, è affascinante, a partire dall’antica datazione delle sue mura, che risalgono al Medioevo.
In periodi molto più recenti, nel dopoguerra, questa abitazione era adibita a locanda con ristorante e servizio di affittacamere.
PRIMA. Al suo arrivo, la casa era completamente da ristrutturare.
Da almeno 50 anni nessuno era intervenuto per i lavori di manutenzione ordinaria, sugli impianti, i soffitti e le pareti.
PRIMA. Per realizzare il suo obiettivo e non avere nessuna barriera e poter condividere ogni momento insieme, nel soggiorno ha deciso di eliminare tutti i tramezzi che creavano delle piccole stanze senza finestre, e svuotarla completamente.
«Avevo in mente un ambiente in cui poter condividere la giornata insieme, intorno alla nostra stufa, aiutare i bambini nei compiti mentre cucino, o ascoltare mia figlia suonare il pianoforte mentre leggo sul divano»
Il materiale che ha caratterizzato questa ristrutturazione è stato l’utilizzo del legno. Il rovere naturale non trattato è stato posato in fase di ristrutturazione sui pavimenti per potersi muovere e sdraiare in libertà, come comodo campo da gioco per i bambini. Dal soffitto sono state portate alla luce le vecchie travi in legno, sulle quali sono state trovate tracce di un qualche incendio che deve essersi sviluppato in passato all’interno dello stabile, da cui il colore quasi nero di alcune di loro.